Mammachilegge!

Mammachilegge!Letture condivise è una vera e propria chiamata alla lettura ad alta voce.
Ci si incontra in spazi aperti, nei vari giardini delle città, o in un parco piuttosto che sul mare, la formula è questa: si portano i libri da condividere, un telo colorato per sedersi e una merenda da condividere e tutto inizia come per magia.
Quella magia che la gratuità, il desiderio di condividere, la passione per le cose belle riescono a creare. Non ci sono limiti di età e possono partecipare tutti quelli che hanno voglia di condividere un po’ di tempo in compagnia dei libri, dei bambini e di tanti sorrisi.
L’idea è nata nel momento in cui siamo diventati mamma e papà e abbiamo capito quanto fosse importante e quanto fosse forte la voglia di ritagliarsi dei momenti di felicità con nostra figlia e quanto fosse importante condividere, anche con persone conosciute per l’occasione, un momento per raccontare storie. Questa idea l’abbiamo condivisa con una nostra amica ed è scattata la scintilla, da allora la nostra rete è cresciuta e speriamo cresca ancor di più…

Mammachilegge!è un momento per tutti non solo esclusivamente alle mamme, il nome può trarre in inganno lo so. Mamme, papà, zii, nonni tutti coloro che vogliono ritagliarsi un momento di felicità con i più piccoli.

 

 

#mammachilegge_36

Mammachilegge! ospiti di MadreNatura a Bari

Un bellissimo pomeriggio quello di ieri, mercoledì 16 Marzo.
Un mammachilegge! con tanti bambini, tante mamme e due papà 🙂

Un grazie a Mimma padrona di casa di MadreNatura, posto caldo e accogliente…

 

Lei…

Dopo tanta attesa è arrivato.
Lo apro e sono nuovamente immersa nella magia delle foto di Vivian Maier, l’odore della carta di questo libro è potentissimo, così, come è forte l’emozione e l’odore quando stai in camera oscura a stampare artigianalmente le foto.

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Vivian Maier, tata per professione e fotografa per vocazione, l’ho incontrata settembre scorso al Museo MAN di Nuoro, la storia di questa fotografa di strada ci ha incuriosito e le sue foto ci hanno incantati.

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Lei, Vivian Maier di Cinzia Ghigliano (ed.Orecchio Acerbo)
Un diario raccontato in prima persona dalla sua Rolleiflex, sempre al collo sempre vicino al cuore.

“Un battito del mio occhio,
finta palpebra apri e chiudi,
fermava il mondo
che i suoi occhi scoprivano.” 

Un racconto poetico che arriva al cuore e ti fa venire voglia di prendere la macchina fotografica e provare ad amare questo mondo come forse lo amava Lei.

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Una cena da Vita Pugliese…

Sono passate due settimane dalla nostra cena da Vita Pugliese a Conversano, e nel risistemare le foto, mi è venuta voglia di ritornarci presto.
Cucina nuova per questo delicatissimo posto, cucina che noi in parte già conosciamo per affetto, perchè i nuovi chef di Vita Pugliese sono Marina e Lello di Amula Cucina Creativa.
Senza raccontare il nostro affetto per loro, ho deciso di raccontarvi la cena…

Innanzitutto abbiamo organizzato un sabato sera da soli, e lasciata la piccola Irene dai nonni (santi nonni!), per noi cinema e cena: insomma un grande classico. Grande anche il contrasto tra film e cena, un Tarantino bello impegnativo e cruento e una cena raffinata da Vita Pugliese.

IMG_6459Ero emozionata, sapevo (e non sapevo) cosa mi aspettava e devo dire che quando Leo ci ha portato il piatto di benvenuto, a base di opunzia e burro di nocciola sono entrata nel panico. Come lo mangio, come si mangia, e soprattutto cosa sto mangiando?
Ho pensato di essere finita in uno di quei posti chic che mangi e non mangi, e non sai che mangi, ma fa figo! e già pensavamo ad un piano di emergenza, con annesso panzerotto…

A questo punto ordiniamo il vino (Bombino Rosato di Giancarlo Ceci, una garanzia), diamo il via alla cena e, da qui in avanti, ci godiamo un crescendo di sapori, profumi, colori.

Le verdure fritte accompagnate da una maionese vegetale: avete mai mangiato le foglie di borragine o lo zenzero fritto, no?allora provatelo!
A seguire, la burratina con capocollo di Martina Franca su un letto di papaverine. Io adoro le “malerbe” e le apprezzi di più se vai con Marina a raccoglierle!
Le seppioline marinate in agrodolce alla curcuma e riso nero, un tripudio di sapore. La marinatura alla curcuma si è rivelata un ingrediente veramente speciale unito alle seppioline che conservano, per contrasto, un gusto leggerissimo.
Il mio buon umore cresceva e le mie papille gustative erano in estasi… Ma niente in confronto all’assaggio della Palamita candito, radici e foglie, opunzia in emulsione.
Li, ho avuto la sensazione di assaggiare il mare, cottura dolcissima, giusto una marinatura in sottovuoto, per consentire di assaporarne il sapore autentico.

Questi gli antipasti, questa una cucina lieve nei gusti e rispettosa, nella cottura, di ciascun ingrediente. Un’esperienza resa ancora più interessante dall’abitudine abbastanza diffusa ai gusti decisi e profondi. Questa cena ci è sembrata come una sorta di piccolo allenamento per le papille gustative, per riabituarle a cogliere le sfumature piuttosto. Devono concentrarsi e farsi coccolare da questi nuovi sapori, per riuscire ad assaporare ogni pietanza nella sua complessità, senza far sembrare il piatto, all’assaggio, un unico ingrediente. Ma non solo il gusto e l’olfatto hanno tratto giovamento da questo allenamento, ma anche la vista ha goduto di un impiattamento ordinato, elegante ma caldo, che in un certo senso è riuscito a metterci a nostro agio.

Una cucina forse difficile per chi è abituato ad altro, ma da provare e dalla quale lasciarsi guidare.

Abbiamo continuato con i secondi, saltando i primi per lasciarci qualche novità per la prossima visita.

Con Gianluca ci siamo divisi, amorevolmente, il baccalà in salsa agrodolce e purea di sedano e lo sformatino di rape con cuore di cioccolato fondente, salsa leggera di patate. Conoscevo gli sformatini di Marina e Lello, leggerissimi, ma questa versione è veramente speciale, le rape e il cioccolato fondente si uniscono, esaltandosi a vicenda, in un connubio potente.

Abbiamo terminato con i dolci “non dolci”, come piacciono a Gianluca: una frolla di riso nocciole, frangipane di mandorle crema vaniglia e limone e una pera al vino rosso, salsa croccante di semi, panna di mandorle.

L’impressione generale è di una cena ottima, sicuramente da ripetere per assaggiare il resto del menu, il tutto nella cornice elegante e d’atmosfera che i gestori di Vita Pugliese hanno saputo dare al loro locale fin dal primo giorno.

Dopo questa serata, sono sempre più certa della assoluta verità della frase “La bellezza salverà il mondo” (L’idiota di Dostoevskij).

E la bellezza sta, anche, in ciò che mangiamo.

Frijole e licoli

Anche quest’anno è arrivato il carnevale e ovviamente noi lo boicottiamo alla grande 🙂

Ma non posso rinunciare alle Frijole, dolce tipico che si fa in Sardegna in questo periodo. L’anno scorso ho provato a farle, ed ero soddisfatta ma quest’anno in maniera del tutto inaspettata sono entusiasta del risultato. Ho preparato l’impasto utilizzando il LiCoLi (lievito in coltura liquida), non avevo grandi aspettative e invece… una bomba.
Il tutto fatto lunedì sera prima di andare a dormire, farina 1, limone, liquore al finocchietto, acqua e licoli. Martedì sera la massa era ben lievitata e così via in una bella frittura in olio extravergine d’oliva.

Ovviamente non sono venute bellissime come le fa mia mamma, che devo ancora capire come riesca a gestire un impasto semiliquido con le mani (lei le fa con il buco come se fosse una ciambella io le ho fatte lunghe) ma temo che questo rimarrà un mistero della fisica 🙂

frijole

La ricetta molto approssimativa:

700gr di farina 1
1 limone grattugiato
2 cucchiai di liquore al finocchietto
2 cucchiai di LiCoLi
Acqua a occhio, la massa deve essere molto molto morbida
Si unisce il tutto “sbattendo” l’impasto da sotto a sopra per fare incorporare più aria possibile.
Coprire con un telo e lasciare a lievitare per 24 ore*

*io all’ora di pranzo ho dato un’altra impastata
(è molto terapeutico il tutto, scarichi un po’ di tensioni maltrattando la massa 🙂 )

Letture condivise #3

Anno nuovo, tormentoni del 2015!

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Oggi vi racconto i tre libri che con Irene abbiamo letto e riletto, ogni volta con grandi risate. Irene conosce a memoria le battute di uno di questi libri e anticipa il racconto.

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Ma andiamo in ordine, il primo che abbiamo preso è stato Oh-Oh! di Chris Haughton ed. Lapis. Era una versione cartonata comprata a giugno 2015 nella speranza che Irene mi chiamasse mamma. La storia è semplice, racconta di un piccolo gufo che addormentato accanto alla sua mamma in cima ad un albero ad un certo punto cade. A quel punto compare un simpatico scoiattolo che vuole aiutare il gufetto a ritrovare la sua mamma. Piano piano si scoprono gli altri personaggi, un’orsa, una coniglia e una rana. Ad ogni passaggio io enfatizzavo sulla parola mamma (con scarsi risultati visto che Irene mi chiama “Aua”). La storia finisce bene la mamma viene ritrovata e tutti vanno a mangiare i biscotti sull’albero, ma a quel punto…

Illustrazioni semplici colorate e dirette.

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Il secondo libro è un regalo, la nostra amica Valentina per il primo compleanno di Irene ci ha regalato Shh!Abbiamo un piano di Chris Haughton ed. Lapis. Questa volta però non era cartonato così ho temporeggiato un po’ ma non appena abbiamo letto la prima volta questa storia è stato amore a prima vista. Lo sguardo incantato di Irene me lo ricordo ancora. Un libro tutto blu con dei personaggi buffissimi, un racconto che ha un bel ritmo dei suoni riconoscibili anche per una bimba di 16 mesi. La storia anche questa volta è semplice ci sono quattro buffi cacciatori che “Shh!hanno un piano”: catturare un uccellino. Tutto è “pronto uno, pronto due, pronto tre” per l’impegnativa missione e così, perfettamente attrezzati, cercano di acciuffare l’uccellino ma…

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Il terzo libro Oh No  George! di Chris Haughton ed. Lapis l’abbiamo comprato in una bellissima libreria di Nuoro queste vacanze “Miele Amaro” questo libro lo conosciamo un po’ di meno perchè fresco fresco di acquisto. Ma ha avuto il suo bel successo George ha conquistato Irene. La storia? George vuole fare il bravo.Ha promesso di fare il bravo.Ci riuscirà? George è un spassosissimo cane combina guai.

Buona lettura e Buon Anno!

Mammachilegge!Letture sotto l’albero

Qui di seguito un piccolo reportage che vale più di mille parole, di quell0 che è stato lo scorso Mammachilegge!
Parque, pile, un piccolo albero sospeso (confezionato a mano dalla Nonna!) , libri e una cioccolatosa merenda e tanti sorrisi ecco gli ingredienti perfetti per fare Mammachilegge!
Grazie a Samuele, Bineta, Irene, Giorgia e Simone
Grazie a Camera a Sud per l’ospitalità.
Grazie a papà Gianluca per le foto!

Vi auguriamo buone feste!

A presto

 

 

Pane e amore

La prima panificazione non si scorda mai…be la mia è di pochi giorni fa.

Qualche giorno fa ho preso il coraggio a due mani e ho deciso di fare il pane, il pane con il lievito madre.
Dopo due morti (parlo dei lieviti del passato) la mia amica Marina (la scief di Amula) mi ha donato nuovamente il lievito madre assicurandomi che questa volta sarebbe stato facile prendermene cura, ovviamente mi sono fidata e, ho fatto bene.

Un pomeriggio vedo la foto di questo splendido pane degli amici di #cottoamano, allora decido che era arrivato anche il mio momento. Le materie prime le avevo tutte così mi sono lanciata, chiedo la ricetta e la sera metto le mani in pasta (ovviamente come mio solito ho cambiato qualche cosa!)

Insomma il risultato è stato soddisfacente quando ho tolto le mie pagnotte dal forno mi sono commossa, è stato bellissimo e mi sono chiesta ma perchè non l’ho fatto prima.

Stasera panifico di nuovo vediamo che verrà fuori

Evviva il pane fatto in casa!

pane

Letture da condividere #2

Mi sta piacendo moltissimo questo ripercorrere i libri che abbiamo letto e che in realtà stiamo rileggendo e rivivendo con Irene.

Quello di oggi è si può dire il primo libro cartonato comprato proprio per Irene, Chi ha mangiato l’animaletto Hector Dexet (ed. Lapis)

In piena fase cucù c’è piaciuto subito, abbiamo giocato con questo libro ovunque a casa, in treno, in bagno lei da una parte noi dall’altra della pagina. Da questa prima fase siamo passati a riconoscere gli animali e chiederci proprio chi ha mangiato l’animaletto, Irene gira le pagine e alla mia domanda “il leone ha mangiato l’animaletto?” lei mi risponde “Nooo” e mi fa il verso del leone, con questo libro abbiamo imparato i primi versi.
Ovviamente continuiamo a guardarci attraverso i buchi e ci divertiamo un sacco sia noi che lei.

Il gran finale è che nessuno mangia l’animaletto, anzi quell’animaletto così grazioso sta tranquillo tranquillo sul nasino di una bimba dai capelli gialli, che Irene puntualmente chiama Giada (come la sua cuginetta!)
Un libro che condivido con piacere perchè è  visto rivisto e che continueremo a guardare.

Letture da condividere #1

Iniziamo oggi questa nuova piccola rubrica che si chiama “Letture da condividere” .
Ogni settimana scriveremo una mini recensione dei libri che leggiamo a Irene. Non sono suggerimenti di lettura ma sono libri che vogliamo condividere con voi, libri che ci sono piaciuti e che sono piaciuti a Irene.

Iniziamo con il primo libro comprato quando Irene era ancora nella pancia della sua mamma (la mia!): Il mio primo viaggio di Paloma Sánchez e Massimiliano di Lauro (ed. Logos).

L’ho comprato durante un workshop di Massimiliano Di Lauro alla libreria Svolta storie di Bari, me ne sono innamorata subito dalle illustrazioni alla storia.
Un bambino che racconta il suo viaggio, il suo primo viaggio fatto di suoni e calore, il suo non sapere la destinazione e la ricerca della sua identità.
All’interno di quella navicella si sente al sicuro e protetto proprio come nelle braccia della sua mamma alla fine di quel suo primo viaggio.

Ho riletto il libro a Irene che aveva pochissimi mesi, è stato il mio modo per darle il benvenuto in questa nostra nuova vita insieme e augurarle un buon viaggio da fare insieme.

Viaggio felice dentro questa nave.
TUM-TUM… TUM-TUM…
Per orientarmi
non ho né bussola né mappe.
Un giorno ho aperto gli occhi
e mi sono ritrovato qui,
a viaggiare in qualche direzione.
Come sono arrivato alla mia navicella?
Non ricordo…
Dove vado? Non lo so…